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Enrica Crivello

Come creare un corso online

In cui parliamo di tutto ciò che c'è da sapere: dalla scelta dell'argomento da trattare a quella delle luci per illuminare il set

Ci giri intorno da un po’, ma questa volta è deciso: vuoi creare un corso online, entro la fine dell’anno lo lancerai, costi quel che costi. Ci ricordiamo bene quella sensazione: sei determinato, ma anche sopraffatto dalla mole di lavoro che ci sta dietro. Lavoro che, a dirla tutta, non hai ben chiaro come dovrebbe svolgersi – da dove si inizia? E cosa si fa subito dopo aver iniziato? 

Mettiti comodo, te lo diciamo noi. Questo post serve a chi vuole creare un corso online e ha bisogno di tracciare un percorso per passare da «vorrei farlo» a «ora so come farlo». Andiamo per fasi, tanto non si fa tutto insieme. 

Scegliere l’argomento del corso 

Quando vuoi creare un corso online lo scoglio iniziale non riguarda tanto il mettersi a farlo, ma il decidere cosa ci sta dentro. Nel tuo lavoro fino ad oggi ti sei occupato di una marea di argomenti, tutti potenzialmente utili e interessanti. Se ci aggiungiamo che ogni argomento può essere trattato sotto una moltitudine di punti di vista non stupisce che all’inizio la cosa difficile sia selezionare un solo argomento, scegliere una sola via tra tutte quelle possibili.

Secondo la nostra esperienza un buon argomento per un corso online possiede almeno cinque requisiti: eccoli qui, ordinati per importanza.

Creare un corso online: scegliere l’argomento

  1. Deve esserci mercato per quell’argomento, o, in altri termini, deve esserci bisogno del tuo corso – più cose su questo tra poco.
  2. L’argomento deve essere longevo. Il punto di creare un corso online è che lo fai oggi e potenzialmente lo vendi per i prossimi cinque anni senza grosse modifiche. Quindi «le novità di Instagram» non è un buon argomento, «la comunicazione online per fotografi» sì.
  3. Deve essere un argomento su cui la tua voce è già riconosciuta come affidabile e autorevole – due attributi che si costruiscono solo con il tempo.
  4. Deve essere affrontato sotto un punto di vista che prima mancava. Il tuo corso deve aggiungere qualcosa che non c’è, avere un taglio unico all’interno di un argomento noto, non ripetere cose che ci sono già.
  5. Deve poter beneficiare dei formati disponibili online (testi, audio, video) e non essere penalizzato dall’assenza di una classe in carne e ossa.

Chi ha bisogno del tuo corso?

Per creare un corso online non basta scegliere l’argomento del corso, bisogna individuare un bisogno che il tuo corso risolverà. L’argomento che hai appena scelto è la risposta a una domanda. Ora bisogna assicurarsi che ci sia effettivamente qualcuno che la sta facendo, questa domanda. In altri termini: chi ha bisogno del tuo corso? Chi è il target? L’unico modo per rispondere è fare ricerca.

L’obiettivo di questa ricerca è far dire al target quello di cui ha bisogno con parole sue, smettere di tirare a indovinare o di sperare di capirlo guardando cosa fanno i tuoi concorrenti. «Come creare un corso che vende» è la domanda da un milione di dollari, ed è giusto farsela già da ora. Perché i corsi online richiedono investimenti (di tempo, energie, soldi) ed è bene capire se c’è mercato per il tuo corso online prima di mettersi a crearlo. La seconda fase di creazione del tuo corso online richiede quindi di tornare con i piedi per terra e capire se ha senso mettersi a creare questo corso.

Creare un corso online: definire il target

  • Inizia cercando nella posta, sia l’email sia tutti gli altri posti in cui ti scrivi con chi ti segue: sms, chat, messaggi privati eccetera.
  • Cerca frasi ed espressioni significative. Ad esempio: «ho bisogno di», «il mio problema è», «non riesco a», «vorrei sapere», «il motivo per cui», «sto cercando», «non capisco», «come faccio a», «ti scrivo perché», «potresti», eccetera. Vanno bene tutte le espressioni che indicano desideri, bisogni, esigenze, problemi, timori, intenzioni, dubbi.
  • Quando hai finito con la posta passa ai commenti. Se hai i commenti sul sito controllali, poi passa a quelli sui social. Anche qui cerca frasi e espressioni che indicano desideri, bisogni, esigenze, problemi, timori, intenzioni, dubbi, progetti.
  • Fai un elenco dei termini che hai trovato e leggilo con attenzione. Qualcuno ti chiede di trattare l’argomento che hai individuato per il tuo corso online? Al termine di questa ricerca hai tra le mani dei dati che indicano che c’è effettivamente bisogno del tuo corso? Qui con bisogno intendiamo due cose: non solo devono esserci delle persone che esprimono la domanda a cui il tuo corso risponderà. Queste persone devono anche essere disposte a pagarti per ottenere quella risposta. A meno che tu non decida di mettere online un corso gratuito, in quel caso la seconda condizione non è necessaria.

Scrivere un corso online

Dopo aver definito l’argomento e il target del tuo corso puoi passare alla creazione vera e propria. Indipendentemente dal formato che sceglierai (audio, video, scaricabili, serie di email) un corso online va per prima cosa scritto. E quando diciamo scritto intendiamo che devi proprio scriverlo parola per parola, come se stessi scrivendo un libro. 

Questo è il punto dove la maggior parte delle persone si perde d’animo. Se stai pensando qualcosa come «io non ho bisogno di scrivere tutto, funziono bene a elenchi puntati e per il resto vado a braccio» fidati di me che di corsi online ne ho frequentati a valanghe: se non hai progettato tutti i contenuti del tuo corso si vede. E non nel senso che risulti più naturale, ma che è difficile seguirti.

Un corso non è un video su YouTube o una storia su Instagram, non si improvvisa. Va scritto per mille motivi, tra i quali il più importante è che bisogna avere una visione di insieme prima di mettersi a registrare, altrimenti ci si perde mentre lo si fa e chi lo compra farà fatica a seguire il filo del discorso.

Ci sono poche eccezioni a questa regola. È il caso di corsi che hanno a che fare con la costruzione o con l’uso pratico di qualcosa. Ad esempio se devo mostrare come creare un account nel Business Manager di Facebook prima registro lo schermo in cui compio l’operazione e solo dopo trascrivo i passaggi (così mi assicuro di non invertirli). Se invece devo mostrare come creare un set fotografico annoto i materiali che voglio usare e i passaggi da seguire, scrivo le regole da rispettare e gli errori da evitare, ma solo creando i set capirò esattamente cosa dire. Quindi anche in questo caso registrerò parte del materiale prima di scrivere.

In tutti gli altri casi – cioè nella maggior parte dei casi – i corsi online vanno scritti prima di essere creati

Creare un corso online spendendo poco

Spesso quando si fa un video ci si concentra per prima cosa sull’obiettivo da mettere sulla fotocamera, sul programma di editing, sulle animazioni, sulle grafiche, sul green screen: tutte cose che chi guarda il corso quasi non nota. Le cose davvero importanti sono altre, ed è una buona notizia, perché per una volta le cose importanti sono anche economiche. 

I nostri consigli per chi vuole creare un corso online spendendo poco sono questi. Li abbiamo testati in prima persona, se vuoi puoi vedere i risultati nel video qui sopra.

Creare un corso online: come fare per spendere poco

  • Usa ciò che hai. La webcam, ad esempio, che è integrata nel computer ed è a investimento zero. O il telefono, specialmente se ha una buona fotocamera.
  • Non usare il green screen, crea invece dei set adatti a un corso (cioè set che non distraggono chi guarda). È una soluzione più semplice e personalizzata.
  • Siediti di fronte a una finestra, ma non negli orari in cui arriva la luce diretta del sole. Se la finestra non è sufficiente aiutati con delle luci. Noi per iniziare abbiamo usato queste, non sono professionali ma fanno il loro lavoro.
  • Investi in un registratore vocale, noi usiamo questo. E se non basta aggiungi un microfono da tenere vicino alla bocca, informandoti prima sulla soluzione più adatta all’ambiente in cui registrerai il corso. Ricorda che l’audio è più importante del video. Un video che non si sente bene è impossibile da guardare, un video con immagine scarsa ma che si sente bene si guarda senza problemi.

Affittare una sala pose

Quando abbiamo lanciato Guido non avevamo un ufficio: lavoravamo da casa, i nostri corsi erano registrati nella famosa «stanza in più». Toglievamo qualche mobile, srotolavamo il backdrop, montavamo il kit e via, pronti a partire. Perché all’inizio ciò che importa, lo abbiamo detto, sono i contenuti.

Poi sono successe due cose: la stanza in più è stata rivendicata da nostra figlia; il nostro kit ha iniziato a essere troppo rudimentale per la quantità di video che volevamo girare. Guido non era più un esperimento, era una cosa vera e andava fatta succedere nel modo giusto. Il primo passo per creare corsi più professionali è stato affittare una sala pose. Funziona così: loro mettono la scenografia, le luci, i treppiedi. Tu porti la videocamera e i microfoni, ti sistemi e se tutto va bene in due-tre ore hai finito.

Affittare una sala pose è la soluzione migliore per chi vuole occuparsi solo di scrivere i contenuti ed editare il materiale ed è perfetta per chi non ha spazio – perché il problema di comprare treppiedi, luci, stativi, backdrop non è solo il costo, bisogna anche trovare lo spazio in cui riporli quando non li usi.

Il costo orario di una sala pose sta tra i 40 e i 70€ all’ora, se l’attività è continuativa si può proporre un abbonamento a forfait. Prima di impegnarsi con un abbonamento però conviene fare un test: molte sale posa vengono affittate per i video ma sono adatte solo a fare foto – la differenza fondamentale è che per i video serve silenzio, e alcune sale sono troppo rumorose per registrare corsi. L’unico modo per accertarsi di averne trovata una adatta è fare una prova e vedere quanti rumori ambientali entrano nel microfono.

Come registriamo i nostri corsi

Quando ci siamo trasferiti in quello che adesso è il nostro ufficio abbiamo smesso di affittare la sala pose e abbiamo ricominciato a spostare mobili: questa volta non per mancanza di spazio ma per costruire set che ci piacessero davvero.

Prendere un posto in cui poter lavorare e girare video per noi ha significato due cose. Prima di tutto avere finalmente spazio a sufficienza per montare, smontare e ritirare l’attrezzatura. Poi – e soprattutto – scegliere di preferire all’affidabilità di un set sempre uguale e già montato la libertà creativa – e la potenziale imprevedibilità – di un set ambientato.

L’attrezzatura che usiamo per registrare i nostri corsi è elencata qui sotto, c’è anche un video di backstage in cui vederla in azione. L’abbiamo comprata un po’ per volta: non è tutto essenziale per iniziare, si può iniziare con poco, vedere come va, aggiungere pezzi man mano che servono.

A chi inizia può sembrare un’attrezzatura incredibilmente ricercata e super professionale: ci teniamo a dire che non è così. Facciamo video per lavoro ma fare video non è il nostro lavoro, per questo abbiamo scelto un’attrezzatura che ci permettesse di fare video di buona qualità facendo ricerca tra le cose entry level con il miglior rapporto qualità prezzo. Chi fa video professionali usa strumentazione di livello decisamente superiore.

Anche per questo motivo prima di acquistare attrezzatura ci sono alcune cose da tenere in mente – le elenchiamo qui sotto. Prima tra tutte: ti conviene davvero comprarla? O fai prima ad affidarti a un video maker professionista che non solo possiede attrezzatura professionale a cui tu difficilmente avrai accesso, ma ha anche tutte le competenze che servono per usarla? Secondo noi se si tratta di registrare uno-due corsi all’anno è meglio delegare.

Creare corsi online: requisiti minimi dell’attrezzatura.

  • Le luci devono essere stabili. Una volta settate devono mantenere le impostazioni che hai scelto, non virare dall’azzurro al giallo o cambiare di intensità, altrimenti si creano stacchi disorientanti.
  • Le luci devono essere silenziose. Se hanno delle ventole di raffreddamento assicurati che il loro ronzio non venga ripreso dal microfono.
  • Setta l’ISO della videocamera in manuale. Le impostazioni automatiche in questo caso non vanno bene perché rischi di creare stacchi da un’inquadratura all’altra. Il nostro consiglio è di non superare mai i 200 ISO.
  • Scegli una videocamera con rilevamento automatico del viso, che in poche parole vuol dire che ti segue e ti mette a fuoco anche se ti muovi. Ci è successo di dover registrare daccapo dei corsi perché la messa a fuoco era sbagliata: pensa che gioia.
  • Metti sempre il microfono vicino alla bocca, se non sai come fare guarda qui. Ricorda sempre che l’audio è sempre molto più importante del video.

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